Jonathan Steele. Un nome che molti appassionati di fumetto italiano ricordano sicuramente con piacere. Creato dalla geniale mente di Federico Memola, Jonathan è un detective privato molto particolare, che si muove in una Francia (ma non solo) del futuro, dove nel mondo è presente la magia. Al suo fianco le bellissime Myriam, sua fidanzata e principessa delle fate, e Jasmine, ex modella e ora potente maga. Jonathan Steele venne pubblicato inizialmente dalla Sergo Bonelli Editore, per poi passare, dopo 64 volumi, a Star Comics, che ha pubblicato la seconda serie in 54 albi. Il mix di pulp, magia, belle ragazze e il carisma del protagonista, hanno fatto amare questo fumetto da numerosi fan, che non l'hanno mai abbandonato nonostante le mille peripezie editoriali. Ora, a distanza di tre anni dalla sua conclusione, Federico Memola ha rimesso mano alla sua creatura, grazie alla collaborazione con Joachim Tilloca, talentuoso disegnatore sardo. Le storie sono sempre le stesse, con un Jonathan più freddo e sprezzante che mai, nemici sempre pronti a fargli la pelle e le due bellissime socie sempre pronte a dargli una mano per cavarsi d'impiccio. Quello che è cambiato è il disegno. Il tratto di Tilloca non è quello pulito e lineare che abbiamo apprezzato in 118 numeri usciti in edicola, ma è molto più sporco, con personaggi dai lineamenti ruvidi e una gran quantità di nero che salta letteralmente fuori dalle pagine dell'albo. Il risultato è sicuramente molto affascinante, oltre che di grande impatto visivo. Quello che forse non riuscirà a superare il giudizio dei fan più accaniti, è il fatto che anche Myriam e Jasmine abbiano risentito di questo restyling, perdendo gran parte del loro fascino e del loro look da “bombe sexy”, presentandosi con lineamenti del volto molto squadrati e spesso quasi deturpate, privandole di una delle loro caratteristiche peculiari. Kappa Edizioni presenta questo volume (che nelle intenzioni degli autori dovrebbe essere il primo di una serie annuale) in un'edizione molto curata, a partire dalla stampa, che non lascia segni di inchiostro sulle dita, proseguendo con una rilegatura e terminando con una copertina rigida. Si ringrazia Kappa Edizioni (E Federico Memola per l'autografo sul volume allo stand a Lucca!) |