Robocop: Recensione |
![]() |
Scritto da Andrea "Ryo" Consonni | ||
Domenica 09 Febbraio 2014 18:04 | ||
| ||
|
Il remake del classico di Paul Veroheven punta tutto sull'umanità del superpoliziotto e sulla politica, ma fa cilecca. |
|
Scheda Tecnica |
||
Editore MGM/Columbia Sony Pictures |
||
Tipo Film |
||
Genere Fantascienza |
||
Anno di Produzione 2014 |
||
Durata 121 Minuti |
||
Futuro. Una compagnia privata produce robot da combattimento che al di fuori degli Stati Uniti combattono negli scenari di guerra, portando la pace. Ma a causa di un decreto legge, questi robot non possono essere utilizzati dentro gli USA. Il presidente della ditta produttrice decide allora di trovare una scappatoia per riuscire a vendere i suoi prodotti agli americani: far inserire il corpo di un uomo all'interno dei robot. Il soggetto prescelto è Alex Murphy, un agente della polizia di Detroit ridotto in fin di vita da un'autobomba piazzata da alcuni trafficanti di armi su cui stava indagando. Ma il nuovo prodotto ha un limite: la coscienza umana lo rende troppo lento nel reagire. Lo scienziato che l'ha costruito decide allora di “sedare” la sua parte umana per addormentare con essa la sua coscienza. Ma a quel punto cosa lo distinguerà da un robot? L'appeal del personaggio tiene a galla la pellicola, che però non riesce ad emozionare quanto ci si aspetterebbe e perde nettamente il confronto con l'originale, se non fosse per l'aspetto meno pupazzoso del protagonista.
|
||
VOTI |
||
---|---|---|
Film SUFFICIENTE |
||
Edizione Italiana BUONO |
||